Notizie

Udine, 20 settembre 2011

Epoca di raccolta e conservazione 

‘Soreli’ si raccoglie con contenuti in solidi solubili tra i 7 e i 10 ° Brix. Un contenuto di 7 ° Brix viene raggiunto circa 30 giorni prima di ‘Hayward’.  

La conservabilità dei frutti in atmosfera normale (NA) è limitata a 90-120 giorni. L’uso dell’atmosfera controllata (CA) con la rimozione dell’etilene può prolungare la conservazione fino a 6 mesi.
E’ raccomandata la sosta dei frutti di 48-72 ore in ambiente ombreggiato e fresco, prima della loro immissione in cella di conservazione.

Non sono disponibili dati specifici relativi ai parametri dell’atmosfera controllata per la conservazione di ‘Soreli’. Valgono pertanto le informazioni disponibili per altre varietà.

 

Udine, 11 maggio 2011

Batteriosi da PSA

Negative le analisi effettuate sulle piante madri delle varietà Soreli e Belen 

L'Università di Udine ha provveduto a far eseguire l'analisi delle piante madri di Soreli e Belen da cui è partito il materiale per la moltiplicazione. L'analisi è stata eseguita dal Servizio Fitosanitario Regionale (SFR). Le analisi sono risultate tutte negative e le piante madri possono essere considerate per il momento indenni da PSA. Possiamo quindi concludere con una certa ragionevolezza che ai vivaisti è stato fornito materiale sano in tutte le occasioni in cui questo è stato richiesto.
 
A proposito delle voci che circolano sulla maggiore o minore sensibilità delle diverse cultivar il professor Testolin ed il dottor Cipriani sottolineano che sono destituite di qualsiasi fondamento scientifico. Solo una sperimentazione che metta le varietà a confronto nelle medesime condizioni di prova può dare una risposta. L'unica cosa sicura è che le varietà coltivate sono sostanzialmente tutte più o meno sensibili. Le differenze maggiori si riscontrano tra impianti adulti (dove la malattia è apparentemente meno virulenta) e gli impianti giovani, soprattutto quelli giovanissimi, dove gli attacchi sono devastanti. Ovviamente le indicazioni relative a 'Soreli' sono piuttosto limitate, data l'esiguità del numero di impianti.
 
Per quanto riguarda gli estirpi, che interessano gli agricoltori, ma anche i vivaisti, l’Università sta cercando di intervenire in tutte le sedi possibili per sensibilizzare le varie amministrazioni su due aspetti: (a) la necessità che le ingiunzioni di estirpo siano accampagnate da concrete possibilità di sostegno a chi è costretto ad estirpare o a bloccare la propria attività; (b) che i vivaisti siano considerati alla stregua degli agricoltori e non siano considerati degli 'untori'. I vivaisti sono le prime vittime di questa epidemia e rischiano di pagare più di altri il blocco dei vivai e dei nuovi impianti.